PRIAPUS. Fresco in the House of The Vettii, Pompeii. Casa dei vettii, vestibolo, priapo che poggia il fallo sulla bilancia.

 Priapo è un personaggio della mitologia greca, figlio di Dioniso e di Afrodite, per altri di Afrodite ed Ermes, o Ares, o Adone o Zeus. Hera, gelosa del marito, si sarebbe vendicata dando al bimbo un aspetto grottesco ed un enorme fallo.



Il culto di Priapo risale ai tempi di Alessandro Magno, proveniente dall'Ellesponto o dalla Propontide, simbolo della forza sessuale maschile e la fertilità della natura. Fu cacciato dall'Olimpo perchè incontenibile. Da ubriaco infatti tentò di stuprare la Dea Vesta. Anche l'asino, simbolo di lussuria, gli ragliò contro per farlo scappare.

Priapo rappresentava l'eros selvaggio, istintivo, quello che la mente razionale aveva fatto tanta fatica a dominare, non solo come sesso indiscriminato, ma pure come libertà di percepire i propri sentimenti, come quello verso la donna che fu un istinto fortemente represso sia in Grecia che a Roma, soprattutto in età repubblicana. Pure il saggio Aristotele sosteneva che il principio generativo risiedesse esclusivamente nell'uomo. Le donne erano secondo lui sterili, accoglievano il seme maschile ma non partecipavano alla fecondazione.

Il suo animale era l'asino, per l'importanza che aveva nella vita contadina, e per l'analogia dei membri smisurati. Narra il mito che Priapo insidiasse la ninfa Lotide dormiente, ma il ragliare di un asino svegliò la ninfa impedendo l'accoppiamento, il mito sostiene che il Dio, per vendetta, pretendesse il sacrificio annuale di un asino. In realtà l'animale sacrificato rappresentava un aspetto della stessa divinità nei tempi più antichi, era un Dio molto orgoglioso del suo sesso:


"La massima piacevolezza del mio pisello,

è che nessuna donna gli è mai troppo larga."


Pertanto Priapo è istinto ma un po' distorto da una ebbrezza di potenza virile: l'ipervalutazione del fallo. In questa euforia il culto fu ricollegato ai riti e alle orge dionisiache, che erano ebbrezza della natura non del sesso, o non nel potere del sesso, ma in quanto espressione della natura, quindi un potere impersonale. Il fatto però che il Dio fosse così brutto e deforme riduceva il lato sacrale riportandolo a livello terreno e non più aulico.

Il suo culto era associato al mondo agricolo ed alla protezione delle greggi, dei pesci, delle api, degli orti. Spesso infatti, cippi di forma fallica venivano usati a delimitare gli agri di terra coltivabile. Tradizione proseguita nonostante il cristianesimo. Ancora oggi troviamo cippi fallici in Italia, nelle campagne di Sardegna, Puglia e Basilicata o nelle zone interne di Spagna, Grecia e Macedonia.


Amato dalle donne come propiziatore di fertilità, il Dio fu poi per questo esiliato da Lampsasco, sua città natale, per volere dei mariti gelosi. Gli Dei intervennero rendendo impotenti i maschi della città, così Priapo venne richiamato e venerato come Dio dei giardini, per allontanare ladri e malocchio, e propiziare la fecondità dell'orto.


Nelle Falloforie, feste in onore di Dioniso e poi di Priapo, fu collegato ai riti e alle orge dionisiache.


« Ritiratevi, fate posto

al dio! perché egli vuole

enorme, retto, turgido,

procedere nel mezzo. »


Nelle falloforie propiziatorie del raccolto, molto diffuse nel mondo agricolo dell'antica Grecia e poi in Italia e nei territori dominati dai Romani, le processioni con il fallo terminavano con una pioggia di acqua mista a miele e succo d'uva, indirizzata verso i campi, che rappresentava l'eiaculazione del seme origine della vita e quindi propiziava l'abbondanza del raccolto.

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